Raggruppamento Minirugby a Mira 23/10/2016

24 Ottobre 2016

Nella consapevolezza che tutto è perfettibile, la macchina umana del Rugby Riviera si mette in moto e dà vita ad una splendida giornata di festa che neanche la Venice Marathon riesce a fermare. La forza dei nostri volontari, dalla cucina al campo, dal bar agli spogliatoi, fino all’ultima persona che ha spostato anche un solo conetto è il propulsore di tutti i nostri momenti di gioia. Non finiremo mai di ringraziarVI!

Ora spazio alle cronache dal campo.

 

Under 8

Oggi gran giornata di festa nella nostra casa di Mira, con ospiti under 8 i ragazzi del rugby di Mestre, Spinea e Paese. Siamo tanti, tantissimi: ogni squadra viene divisa in due formazioni per far giocare il più possibile tutti. Le partite si svolgono una dopo l’altra ad un gran ritmo. Formazioni Bianche e Rosse, ognuna si batte con tutte le altre e coi compagni di squadra.

I nostri ragazzi giocano dando tutto in campo. Cominciano come sempre prudenti e man mano che le partite si svolgono entrano sempre più in confidenza col gioco. Vincono e perdono, perdono e vincono ma sono sempre carichi per la sfida successiva. Alcune gare sono più coinvolgenti di altre ma in tutte emerge uno spirito di squadra che si rafforza di partita in partita.

A fine torneo e dopo tanti incontri i lupetti sono sfiniti: è ora di incontrare gli avversari seduti tutti assieme per il terzo tempo!

 

Under 10

In questa domenica d’ottobre c’è da affrontare la copiosa compagine del Paese (tre under 10 schierate), lo Spinea e il San Marco Rugby Venezia Mestre, nella sua divisa tirata a lucido con i nuovi colori sociali (e che sia la volta buona per questi cari ragazzi). Giornata impegnativa dal punto di vista della quantità di incontri e dei pochi cambi in panchina. Non mi preoccupo troppo perché conosco il valore dei nostri ragazzi e soprattutto perchè questa sfida noi allenatori l’abbiamo già vinta la sera prima. Si, la sera prima avete letto bene e non sto delirando.

Succede infatti che giovedì mi viene inviata la lista dei partecipanti e vedo qualche assente. Poi incontro in club house quel ragazzo che non parteciperà e gli dico: “come mai tu domenica non giochi?” “mia mamma corre la Venice Marathon e vado a vederla correre”. “Capisco, se in caso annullano la Venice ti aspettiamo in campo”.

Sorride e sorrido anche io, so benissimo che non annulleranno la Venice, ma forse in cuor suo lui ci spera. Poi arriva il sabato, forse sono le 22.00 e ricevo un messaggio: “domani mio figlio è presente”. Per un istante penso: hanno annullato la Venice Marathon! Poi leggo il resto del testo.

Ci ha detto che gli sarebbe dispiaciuto tanto non giocare con la sua squadra… anche se la mamma corre… beh domani ci siamo!”

Di cosa si dissertava all’inizio di questo articolo? Ah già, partite vinte il sabato sera. Vinte dal punto di vista del gruppo, del piacere di venire al campo e stare con i compagni di squadra, della voglia di indossare una maglia ad ogni costo.

Un grazie a questi ragazzi, a tutti loro indistintamente, per la loro semplicità e spontaneità, anche a quelli che con spirito sportivo indossano per un giorno la maglia dello Spinea e danno aiuto ad una squadra che altrimenti, non avendo i numeri, non avrebbe potuto giocare. Rugby è anche questo, sostegno è anche questo, visto che usiamo questa parola tante volte!

Le partite di domenica comunque le abbiamo vinte tutte dimostrando che siamo sul pezzo. Solo nell’ultima abbiamo ceduto, avevamo finito la benzina.

Ho sforato lo spazio concesso!

Hurt, Agony, Pain, Rugby Riviera, Love it!

 

Under 12

Per descrivere il raggruppamento di oggi sarebbe necessario fare ricorso ad un’overdose di ottimismo e dispensare i consueti, e poco veritieri, segnali di incoraggiamento. Purtroppo, quello a cui abbiamo assistito è stato l’ennesimo episodio del solito, brutto film.

Tra gli avversari non c’erano fenomeni del minirugby, non c’erano belve assassine assetate del sangue dei nostri “lupetti”, ma c’erano ragazzi come i nostri U12, normali e alla nostra portata. Eppure sono diventati dei giganti, il campo di Mira è diventato terreno di conquista per tutti.

Dall’inizio della stagione ad oggi praticamente nulla è cambiato. I progressi sperati tardano ad arrivare e la musica continua ad essere sempre la stessa: pochissimi atleti che forniscono impegno e buone prestazioni, e moltissimi altri che si trovano letteralmente a pascolare per il prato. Occorrerà molto lavoro, tecnico e motivazionale, per migliorare la qualità del gruppo e non perdere quei pochi che credono nel rugby.

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